domenica 22 agosto 2010

Dodici.

Dipingo il mio corpo di blu profondo

ritorno alla forma della sostanza.

Riprendo battenti ritmi interrotti

di movimenti muti fluidi nell'acqua

che crea, lega e spinge e ferma.

Brucio le vecchie carte,

scrittura morbida su foglio bianco

e nuovo.

Violo leggi scritte nella pietra

sussurrando libertà al vento

riscrivo la mia pelle vecchia

con parole sottili, soavi.

Dipingo la rosea carne,

nuova veste sottopelle.


Sarà notte senza stelle

zittiremo con l'urlo di guerra

del nostro pensiero

ogni silenzio.


Francesco Pacchiotti

Luca G. Negro

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