Dipingo il mio corpo di blu profondo
ritorno alla forma della sostanza.
Riprendo battenti ritmi interrotti
di movimenti muti fluidi nell'acqua
che crea, lega e spinge e ferma.
Brucio le vecchie carte,
scrittura morbida su foglio bianco
e nuovo.
Violo leggi scritte nella pietra
sussurrando libertà al vento
riscrivo la mia pelle vecchia
con parole sottili, soavi.
Dipingo la rosea carne,
nuova veste sottopelle.
Sarà notte senza stelle
zittiremo con l'urlo di guerra
del nostro pensiero
ogni silenzio.
Francesco Pacchiotti
Luca G. Negro
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