martedì 30 novembre 2010

Ventiquattro.

Uomini di ogni terra
superstiti nudi e primitivi
danzano in cerchio
attorno al grande albero.

Raggi di luce li toccano
passando tra labirinti
di foglie verdi di vita
si perdono
al canto e nel sudore
le urla del corpo,
il gemito che vive nel fiore
li libera.
Noi danziamo nella magica
orgia di membra e gambe.
Noi cantiamo un sogno
di simbiosi col ventre della terra.

Noi siamo vivi.

Francesco Pacchiotti
Luca G. Negro