Trattengo il respiro a stento
violo il confine del silenzio
violento palpitare di sangue
in labirintiche arterie
fisso la vita di fronte,
nel vetroargento,
scorrevole flusso
tra unghie, falange epidermide scivolare.
Ho strappato sottopelle i demoni.
Hai posato un astro
sulla mia fronte nuda
ora cammino senza paura
tra gli isterici sguardi
poso passo su passo
su insicure strade scure.
Hai spogliato il dolore.
Ho donato l'anima
e sposato la tua carne.
Francesco Pacchiotti
Luca G. Negro
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