giovedì 10 febbraio 2011

Venticinque.

Tramandiamo questi sogni,
perché muoiano, e nascano i frutti
dell'albero della prole.
Riduciamo in rovina il monte,
bruciamo gli dei,
poiché siamo eroi
di nuova luna
di nuovo sole
una luce fredda che trapassa
illuminazione terrifica e ora
di nuovo solo
qui non c'è nessuno
sono solo parole
io non esisto
io non esite
io è altro è limpido
nella fonte, nel ventre del mondo,
re di vergogna, principe del falso
uccidilo con freddezza
sarai assassino di te stesso
tua unica salvezza.

Luca G. Negro
Francesco Pacchiotti

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