lunedì 14 febbraio 2011

ventisei.



Mangia la carne dei figli
sazia il peccato nel sangue.

Ma non dimenticare il fiore,
di sangue dipinto, nel sangue immortale

Taglia tritura sbrandella con denti
Di orrori di odori di terrori
Nascosti nell'angolo buio della testa
Ogni alba di pensieri lucenti
In sguardi abissali, in occhio animale
nel crepuscolare gemido del giorno,
romantica attesa della notte
per fuggire, verso quale deserto?

Vola e non toccare nulla
E ciò che tocchi distruggi
Sei nato nella tua pena
E ora fuggi nel caldo
Scuro della notte

Buio tu sei la tua fortuna
Nascosto in ciò che celi
Accogli nel tuo ventre
Solo i raggi taglienti della luna

Resta composto, ritto fusto di legno
al tavolo del favoloso banchetto
tra Vuoto e Paura.

Non fermarmi, attraverserò
Dannate, ignote immensità.


Luca G. Negro
Francesco Pacchiotti

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