In celle bianche di cemento
consumiamo le suole di scarpe-menti
tenendo il tempo di marce di spilli
cucendo pensieri a dolore pulsante
Raggruppati in cerchio
a capo chino, sguardo alla terra
raccogliendo nelle ematiche mani
sole speranze sorde di neve
che copre, zittisce, acceca
Macchine di non pensieri
gridiamo isterici schermo-immagini
piangendodentro per qualcosa
perso nella lontanissima alba
tra carne ossa muscoli elettrici
che un tempo erano uomo
Francesco Pacchiotti
Luca Giovanni Negro
non fermatevi
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